Come apparso oggi in un’articolo di Maria Salerno sul Tirreno on line dopo una lunga discussione in consiglio, per cercare di far chiarezza sul futuro dell’ospedale, i capigruppo hanno raggiunto un’intesa, firmando un documento destinato alla commissione sanità regionale, che con ogni probabilità verrà approvato nel prossimo consiglio. Nel documento si ribadisce che «l’ospedale di Pescia è e rimane l’unico ospedale di tutta la Valdinievole» e si fa appello a Regione e a Asl 3 affinché si possa finalmente delineare per il presidio cittadino un futuro a breve e a medio termine che comprenda anche la sua offerta sanitaria, alla luce sia dei nuovi assetti organizzativi imposti dall’apertura del nuovo ospedale di Pistoia, sia della sua storia e delle sue peculiarità.

In particolare, il consiglio comunale sottolinea «l’ottusità» di volere procedere all’indebolimento di alcuni servizi, come ad esempio quelli dell’area materno infantile, che attirano utenze non solo dal Pistoiese, ma anche dalle province limitrofe.

Stesso discorso per la chirurgia: «Essendo l’ospedale di Pescia attestato a 6.500 interventi annui contro i 7. 500 di Pistoia – si legge sul documento – spostare progressivamente l’attività chirurgica su Pistoia ci sembra azzardato e prematuro». Tra le preoccupazioni emerse ci sono anche quella relativa alle fughe da ricovero e prestazioni su altre aziende, soprattutto Pisa e Firenze, con relativo aggravio economico per l’Asl pistoiese nonché la fuga delle professionalità, che potrebbero decidere di andare a lavorare altrove a causa del declassamento di certi reparti.

Se l’obiettivo di questa sessione aperta del consiglio comunale era, come è stato ribadito da più parti, quello fare chiarezza, l’unica certezza cui si è arrivati è quella che la riorganizzazione dell’azienda sanitaria provinciale impone inevitabilmente delle scelte di sacrificio sia per il territorio che per l’ospedale. Il direttore generale Roberto Abati, infatti, pur assicurando che le linee guida del protocollo, già approvato dai sindaci di Pistoia, «non sono le tavole della legge» e quindi sono modificabili ha sottolineato che le stesse «non si possono mettere in discussione ogni giorno». Allo stesso tempo ha ribadito «che nell’ottica della razionalizzazione delle risorse, imposta dallo Stato, non può rimanere tutto uguale a prima».

«Tante cose vanno ripensate – ha concluso sindaco Roberta Marchi, che comunque si è detta moderatamente soddisfatta dell’incontro – in fondo il 6 ottobre inaugureremo il nuovo pronto soccorso, più grande e più bello. Almeno i cittadini di non verranno più accolti in quello stanzino nel quale fino ad ora venivano affrontate le situazioni emergenziali».

Fonte Il Tirreno