Apprendiamo con piacere che, alla fine, la famosa variante urbanistica approvata dalla nostra amministrazione è arrivata in consiglio.
Qualcuno ha detto che si poteva anche non portare, annullandola, certo ma c’erano un pò di questioni, dalla nuova sede per il Lorenzini alla nuova Lidl, dalla ex-Santoni al recupero della ex-cartiera Checchi e altre cosucce certo non secondarie come l’area verde attrezzata a Veneri o come il nuovo Eurospin.
Insomma decine di milioni di euro di investimenti e decine di nuovi posti di lavoro.
Come detto in consiglio comunale, ci sono state delle incongruenze e delle correzioni urbanistiche da correggere nella variante emerse esaminando le osservazioni.
Quindi la trave nell’occhio, di cui ha parlato il consigliere Leggio, alla fine doveva essere poco più di una pagliuzza se tutte le varianti sono state approvate, salvo la nuova Rsa in zona Alberghi che noi avremmo voluto salvare con i suoi 50/60 posti di lavoro.
E proprio sui posti di lavoro nuovi o esistenti che vogliamo soffermarci e motivare la nostra astensione sul voto finale.
E proprio la ex-Santoni, ora Merotto, è la situazione che più ci preoccupa visto che la riduzione dei volumi concessi a detta dell’impresa non rende nè utile nè economico lo spostamento nella nuova area in zona Macchie di San Piero, tanto di paventare l’abbandono di Pescia da parte dell’azienda e la messa a rischio dei 100/120 lavoratori. Rischio pesante ma non il solo perchè se questo si verificasse anche la realizzazione del nuovo Lorenzini nè riceverebbe gravi conseguenze.
Infatti senza un percorso di compensazione, del resto previsto dalla legge urbanistica regionale, si dovrebbe procedere all’esproprio con costi veramente pesanti e di risorse non facilmente reperibili.
Ma questa non è la sola preoccupazione, ci risulta che la stessa Eurospin ma anche gli acquirenti della ex-cartiera Checchi stiano valutando il ritiro degli investimenti per il troppo tempo trascorso e il timore che aleggiava sull’adozione finale della variante.
E proprio questo e cioè il rischio di investimenti che possono saltare e di posti di lavoro che si potranno perdere ci ha portato con grande sofferenza ad astenerci sulla “nostra” variante.
Ci auguriamo che il vecchio detto “operazione riuscita, paziente morto” questa volta non si concretizzi”.
Pescia Cambia
Comunicato stampa