Sabato 29 giugno 2024 alcuni nostri attivisti hanno rinominato alcune vie della città di Pistoia dedicandole a lavoratori uccisi per il profitto dei padroni. Tra l’altro il 29 giugno era l’anniversario della strage di Viareggio, per la quale non sono state riconosciute, dai tribunali borghesi, le aggravanti di infortunio per i tanti lavoratori e lavoratrici coinvolti.

Via dell’Annona è stata dedicata a Pier Paolo Bodini, il diciottenne schiacciato da un macchinario agricolo nel lodigiano, Via Tripoli a Satnam Sing, l’operaio indiano lasciato morire dentro a una cassetta della frutta con un braccio tagliato e le gambe spezzate.

La scelta delle vie non è stata casuale come non lo è stato la decisione dei proletari che abbiamo voluto ricordare.

In Via dell’Annona si trova la principale Azienda capitalista della provincia di Pistoia, dove ci sono alcuni lavoratori che nonostante i ritmi e le sostanze nocive che maneggiano pensano di essere quasi dei privilegiati per il solo fatto di lavorare in una grande fabbrica, apparentemente stabile, con delle commesse per il futuro. Ma la salute e la vita dei lavoratori è la cosa più preziosa che esista. Per questo motivo abbiamo fatto appello alla nuova generazione operaia assunta in gran numero da Hitachi e dalle tante aziende in appalto e subappalto, a rompere gli indugi, a mobilitarsi, a organizzarsi per costruire i dovuti rapporti di forza per ribellarsi alle condizioni imposte dal profitto dei padroni.

In Via Tripoli si trova il Centro per l’Impiego, ufficio della pubblica amministrazione che si occupa di politiche in materia di lavoro. Oltre a questo c’è un esplicito rimando a un periodo storico tra più tristi del passato italiano legato al colonialismo e alla successiva ondata migratoria dovuta al saccheggio delle terre oppresse dai paesi imperialisti.

Questa iniziativa rientra nella campagna da noi avviata da alcuni mesi per sensibilizzare i lavoratori sul tema della sicurezza, della salute nei posti di lavoro, sul sistema degli appalti e del precariato.

Negli ultimi 20 anni il processo di eliminazione dei diritti e delle conquiste dei lavoratori ha fatto un notevole salto in avanti estendendo l’attacco mirato dalle avanguardie di lotta a numeri crescenti di lavoratrici e lavoratori che non accettano di piegare la testa agli interessi dei padroni e che vogliono organizzarsi per fare fronte agli effetti della crisi. Proprio ieri, martedì 2 luglio, presso il Tribunale di Massa si è svolto un processo contro 7 lavoratori che nel luglio dello scorso anno presero parte a un presidio promosso dal sindacato Unione Sindacale di Base (USB) di fronte alle sede di Fratelli d’Italia per protestare contro la decisione del Governo Meloni di dimezzare il fondo di risarcimento previsto per e famiglie delle vittime degli omicidi sul lavoro. Inoltre il 27 giugno è stato approvato in Commissione Giustizia e in Commissione Affari Costituzionali della Camera l’art. 11 del “Pacchetto Sicurezza”, che introduce la pena del carcere da sei mesi a due anni per i blocchi stradali e ferroviari (prima era un illecito amministrativo). L’emendamento include una norma in cui si dice che l’ostacolo all’accesso ai cancelli di una fabbrica (come quelli fatti negli ultimi anni dai lavoratori ex-GKN o da quelli iscritti al SICOBAS di Firenze-Prato) viene considerato “violenza privata”.

Come Partito dei CARC e CUB Pistoia riteniamo doveroso tenere alta la vigilanza sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e sulle misure poliziesche introdotte dal Governo Meloni per impedire l’organizzazione dei lavoratori.

Come metodo di lotta oltre a continuare i nostri presidi informativi di fronte alle fabbriche, le conferenze tecniche e le assemblee pubbliche nei prossimi mesi raccoglieremo le firme per proporre una mozione popolare al consiglio comunale di Pistoia per dedicare alcune vie ai martiri del lavoro.

Vi invitiamo a visionare i video girati sabato 29 giugno per approfondire la nostra campagna e le nostre lotte (https://www.youtube.com/@user-kc1xp6ux3v).

Partito dei CARC Pistoia –

CUB Pistoia –