Questa collaborazione rappresenta un’opportunità preziosa per il Distretto e per l’Istituto de’ Franceschi-Pacinotti di accedere a una formazione di alta qualità, contribuendo così al continuo sviluppo e alla crescita sostenibile del settore vivaistico».
È quanto dichiarato dal presidente del Distretto Rurale Vivaistico Ornamentale di Pistoia Francesco Ferrini dopo la conclusione dell’assemblea distrettuale di ieri presso GEA, nella quale sono intervenuti, oltre al presidente dell’Associazione Vivaisti Italiani (AVI) Alessandro Michelucci e all’assessore al vivaismo del Comune di Pistoia Gabriele Sgueglia, il vice preside dell’Istituto Professionale de’ Franceschi-Pacinotti Edoardo Baroncelli e il neo presidente della Fondazione Agraria Barone de’ Franceschi Fabio Fondatori per illustrare le prospettive di collaborazione fra questo importante istituto scolastico pistoiese e il mondo del vivaismo, così centrale nell’economia del territorio e così bisognoso di manodopera qualificata.
«Il livello di attrattività del nostro Istituto – ha detto il presidente della Fondazione de’ Franceschi Fabio Fondatori – non è in questo momento quello che dovrebbe essere in una città con un’identità così legata al vivaismo e all’agricoltura. Ringrazio il Distretto e AVI per il sostegno perché davvero è responsabilità di tutti rilanciare questo Istituto, per l’importanza che avrà in futuro anche in relazione all’accordo con l’Università di Firenze» (con la quale è in corso un’interlocuzione riguardo a un progetto che prevede l’attivazione di alcuni corsi di laurea a Pistoia e la costituzione di strutture di eccellenza). «I ragazzi che escono dal nostro Istituto – ha aggiunto Fondatori – trovano lavoro, ma non sono pronti per aziende vivaistiche moderne come quelle del Distretto di Pistoia. Potremmo predisporre percorsi sempre più specifici e anche attività sperimentali insieme ai vivaisti, all’interno di una progettualità didattica, nel podere della Fondazione».
Come precisato nel suo intervento dal vice preside dell’Istituto de’ Franceschi – Pacinotti Edoardo Baroncelli, tre sono i punti di impegno dell’Istituto per intensificare i rapporti col mondo del vivaismo: definire entro ottobre 2024 dei progetti didattici ad hoc; identificare le aziende dove effettuare i “Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento” (Pcto), cioè gli ex percorsi di alternanza scuola lavoro; e organizzare visite nelle aziende vivaistiche per le III, IV e V classi, nell’ambito delle 30 ore previste per l’orientamento.
«Il Distretto – ha dichiarato il presidente Francesco Ferrini – ha l’intenzione di coinvolgere attivamente i suoi associati nei processi di formazione proposti in collaborazione con l’Istituto Barone de’ Franceschi. Questi processi di formazione saranno progettati per migliorare le competenze degli studenti, per promuovere l’innovazione e la sostenibilità nel settore e per preparare gli studenti verso il mondo lavorativo. Al fine di migliorare continuamente l’offerta formativa e assicurare che risponda pienamente alle esigenze e alle aspettative del settore vivaistico di Pistoia, il Distretto si impegnerà a fornire suggerimenti per quanto riguarda sia i docenti, sia gli argomenti che saranno trattati».
Un pieno sostegno a queste iniziative sul fronte scolastico è arrivato, nel corso dell’assemblea distrettuale, anche dal vicepresidente della Provincia di Pistoia Gabriele Giacomelli, intervenuto in sostituzione del presidente Luca Marmo. Giacomelli, che ha la delega all’edilizia scolastica, ha sottolineato in particolare che «il mondo del lavoro può dare un grande contributo al mondo della scuola».
Nella sua comunicazione all’assemblea distrettuale, che ha approvato come da obblighi statutari la relazione di Distretto 2023 con l’illustrazione di tutte le iniziative svolte l’anno scorso, il presidente Ferrini si è soffermato innanzi tutto sulla centralità del concetto di economia circolare nelle politiche del Distretto affermando che «siamo impegnati attivamente nella creazione di un modello economico circolare che riduca al minimo gli scarti di qualsiasi tipo e che ne massimizzi il riutilizzo» e che «lavoriamo incessantemente per ridurre le nostre emissioni di carbonio e per adottare pratiche agricole e produttive il meno impattanti possibili sull’ambiente: dall’uso responsabile delle risorse idriche, alla riduzione dei rifiuti e all’implementazione di energie rinnovabili nelle nostre strutture». «Il nostro obiettivo ultimo – ha sottolineato – è diventare un punto di riferimento nel settore per la sostenibilità ambientale».
Fra i vari esempi e argomenti affrontati dal presidente Ferrini, il progetto di “Acquedotto verde” per portare le acque reflue depurate di San Colombano nel territorio distrettuale pistoiese e utilizzarle nell’irrigazione delle piante ornamentali a cui si sta lavorando da mesi. Il percorso progettuale, ha spiegato Ferrini, ha subito un rallentamento presso il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) per la difficoltà di reperire le risorse necessarie al progetto di fattibilità, che è costoso vista la complessità dell’opera, ma Ferrini ha ricevuto segnali incoraggianti dal MASE e nel suo intervento di ieri all’assemblea distrettuale l’assessore al vivaismo del Comune di Pistoia Gabriele Sgueglia si è detto disponibile a interagire lui stesso con il MASE per tentare di velocizzare l’iter.
Con riferimento alle esigenze del Comune di Pistoia per il verde pubblico, Alessandro Michelucci, presidente di AVI, che è soggetto referente del Distretto Vivaistico, ha manifestato la volontà dei vivaisti di dare il proprio contributo: «siamo disponibili – ha affermato – ad adottare aree verdi per migliorare l’immagine di Pistoia come città del verde».
Un altro tema significativo emerso nel corso dell’assemblea distrettuale, sia nella comunicazione del presidente Ferrini che in un intervento del presidente di Cia Toscana Centro Sandro Orlandini, è il problema degli ungulati, che ormai impatta pesantemente anche sul vivaismo pistoiese. «Non si tratta solo dei cinghiali – ha spiegato Ferrini – ma anche dei cervi che danneggiano i vivai: mangiano anche gli oleandri, che dovrebbero essere velenosi, ma probabilmente non lo sono allo stato di germoglio». Per Orlandini quello degli ungulati «è forse il problema principale lamentato dagli agricoltori nelle nostre sedi [Cia, ndr]» e ormai il fenomeno è talmente grande da essere paragonabile a «un allevamento a cielo aperto».
Lorenzo Sandiford per Press Diade press@diade.biz
Nella foto: Assemblea distretto vivaistico del 13 mar 2024
Comunicato stampa