Tanto tuonò che piove, anzi un vero uragano.
Si, un uragano perchè questo è quello che si abbatterà sulle famiglie e le imprese di Pescia.
Si aumenta tutto, dai servizi scolastici, mensa, trasporti, all’occupazione del suolo pubblico, che interesserà anche le associazioni del volontariato, ai costi per l’uso di spazi pubblici per eventi e manifestazioni fino alla abolizione delle quote IMU a favore di attività commerciali.
Ma non ci si ferma qui, ecco il via anche a tasse nuovissime: tassa di soggiorno, tassa sui passi carrabili comunali, e non vogliamo dire niente sulla tassa sui defunti visto che si commenta da sola.
Particolarmente esosa la tassa di soggiorno poichè la struttura ricettiva pesciatina è composta fondamentalmente da agriturismi a conduzione familiare che oltre a subire di fatto un aumento delle proprie tariffe dovranno sottostare ad un complesso iter amministrativo, la cui inosservanza può portare anche a rischi di procedure penali.
Ma quale uragano si è abbattuto su Pescia in poco più di sei mesi, quali esigenze di bilancio sono esplose!?
Un dato inoppugnabile intanto, per il 2023 il Comune di
Pescia non fatto ricorso ad anticipazioni di cassa, procedura sempre censurata dalla Corte dei Conti, e in ogni ente la mancanza di anticipazioni è di per sè un segno di salute dei bilanci.
Del resto, lo stato del bilancio lo aveva attestato la Corte dei Conti certificando l’uscita del Comune dal piano di rientro e rilevando dai numeri, caro vicesindaco Tridente, non “dalle favole raccontate sul bilancio”, i concreti passi avanti fatti e invitando l’ente a continuare nel percorso di risanamento dell’ente. Buone pratiche di risanamento non certo un uragano di tasse.
Infatti, sarà anche il caso di smetterla con la favoletta “lo vuole la Corte dei Conti”, le scelte di questi giorni sono scelte di questa giunta e maggioranza e non hanno “padri putativi” che le impongono.
Ora si capisce meglio la ratio della famosa conferenza del gennaio scorso, creare un clima di preoccupazione per preparare all’uragano tasse.
Ma ci risulta che il bilancio 2023 ha chiuso in equilibrio, anche con qualche risultato inatteso, vedi il recupero dell’evasione che prevedeva un entrata di 1.240.000 e invece al 30 settembre si era già attestata a 1.390.000, quindi 150.000 e. in più che al 31 dicembre si saranno attestati intorno ai 400.000 euro in più.
Del resto, a breve, con l’approvazione del consuntivo di bilancio 2023 si vedranno i conti definitivi, e se ci sarà un cospicuo avanzo di amministrazione, come noi prevediamo, come si farà a continuare a dire che “non ci sono soldi”!
Quindi, quale strategia sta dietro a queste scelte, perchè si è voluto mettere insieme questa batteria di tasse, certo la strategia più banale e vecchia come il cucco è quella di mettere le tasse, tante, ma, visto anche il periodo di crisi sociale che ricade su tutti, avendo una legislatura intera a disposizione per continuare il percorso di risanamento del bilancio dell’Ente forse si poteva forse si potevano mettere in campo scelte meno penalizzanti per la nostra comunità.
Una osservazione finale: date il via agli oltre 8 milioni di euro già finanziati e assegnati che oltre a risolvere molti problemi avrebbero ricadute importanti per il nostro territorio.
Pescia cambia
Comunicato stampa