Il consigliere regionale Niccolai scrive che chiedera’ all’assessore regionale alle infrastrutture Baccelli un incontro di chiarimento con gli enti locali lucchesi e pistoiesi sulle problematiche insorte sugli interventi sulla viabilità dell’area Collodi/Ponte all’Abate.
Bene, siamo perfettamente daccordo, essendo la Regione il garante del protocollo di intesa fra gli enti locali interessati, quindi ci si dovrà spiegare il motivo per cui la Provincia di Pistoia è venuta meno all’impegno formale assunto di produrre due studi di fattibilità: uno sul versante pistoiese, l’altro su quello lucchese.
Ad oggi c’è solo quello sul versante pistoiese che prevede il passaggio in galleria, 600 m., sotto il borgo di Collodi Castello, cosa che preoccupa molto i residenti, tant’è che è nato un comitato spontaneo per la viabilità a Collodi, visto la problematicità geologica dell’area con frane in movimento e altre dormienti.
E qui è appena il caso di ricordare che nel la stessa Provincia di Pistoia aveva sempre escluso un intervento di questo tipo, viste le problematiche geologiche e i vincoli ambientali e storici dell’area.
In quest’ottica è utile ricordare che nell’accordo di programma del 2001 nelle cinque ipotesi di tracciato allegate all’accordo non ci sia traccia di questa ipotesi progettuale.
Quindi, si, è necessario che si faccia chiarezza su queste problematiche e sugli impegni disattesi.
Che vuole consigliere se non si è disposti ad ascoltare le problematiche degli altri, vedi marciapiedi a Collodi di cui nessuno contesta la necessità ma semplicemente l’organizzazione dei lavori di cantiere e se nessuno si confronta sui lavori di ben altro spessore come quelli del ponte di Ponte all’Abate, chiusura al traffico per 6/9 mesi, piano del traffico da confrontare con abitanti e imprese, ristori per le attività produttive, risorse aggiuntive per le strade comunali, poi le contestazioni e gli attriti sono inevitabili.
E le responsabilità a cui lei si richiama, quasi in tono minaccioso “se nè assumerà le responsabilità”, come vede hanno molti padri, in particolare la Provincia di Pistoia e il Comune di Pescia, l’una per aver disatteso gli accordi, l’altro per non chiedere il loro rispetto.
Pescia Cambia
Comunicato stampa