“Abbiamo apprezzato la sollecitudine con cui il vicepresidente Tajani è venuto a Prato. Le misure prospettate sono di sicuro interesse: attendiamo la loro effettiva messa a disposizione e le indicazioni sulle modalità operative per attivarle.
Quanto alla loro entità e adeguatezza rispetto alle necessità del territorio, l’unico commento che mi sento di fare a ora è che l’ammontare dei danni è ancora molto difficile da definire. La variabile fondamentale è lo stato dei macchinari. Stato che in molti casi non è ad oggi possibile precisare perché non ci sono ancora le condizioni per testarli. Occorre capire, per i macchinari alluvionati, se vanno rottamati, se possono essere riparati in maniera non troppo onerosa o se fortunatamente possono ripartire immediatamente o quasi. Da queste diverse opzioni passa una forbice di cifre che potrebbe essere dell’ordine di decine oppure di centinaia di milioni. Intanto per i materiali e le strutture possiamo dire che una stima prudenziale è non inferiore ai 100 milioni, che nelle ipotesi più negative per lo stato dei macchinari potrebbero dover essere moltiplicati per 4, 5 o anche 10.
Tutti gli strumenti per aiutare le imprese a ripartire sono fondamentali: la già ottenuta moratoria sui mutui; la moratoria sui prestiti SACE citata dal vicepresidente Tajani; i contributi a fondo perduto, come quelli prospettati stamani per le aziende esportatrici e da estendere anche alle aziende delle filiere che pur non affacciandosi direttamente sui mercati, rendono possibile col loro lavoro che altre lo facciano; sgravi fiscali e sospensione dei termini per le scadenze fiscali e previdenziali per i prossimi mesi; agevolazioni di ogni genere; un ammortizzatore sociale straordinario unico con fondi dedicati e da immaginare applicabile fino a un anno. Ammortizzatore che, temiamo, diverrà molto prezioso una volta passato il periodo di massima emergenza post-alluvione.
L’emergenza iniziale peraltro deve, sottolineo deve, essere la più breve possibile. Molte aziende lamentano lentezze difficilmente comprensibili. Quelle che mancano non sono, ci sembra, le risorse umane, grazie anche a un encomiabile lavoro dei volontari che tengo a ringraziare caldamente, così come il personale delle strutture istituzionalmente preposte. Mancano in alcuni casi gli strumenti per la rimozione delle macerie, che anche la nostra associazione sta aiutando a reperire; sembra esserci un problema di individuazione di priorità ma soprattutto di iter procedurali complessi che ingessano tutto.
Non ci sfugge che devono essere fatte verifiche e controlli, anche pre-intervento: ma non possiamo permettere che il morbo della burocrazia infetti anche operazioni di recupero e ripristino dopo un disastro di questo genere.
Al presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, di cui salutiamo con piacere la nomina a commissario straordinario, chiedo di farsi carico primariamente del problema tempistiche. Lo scrivevamo ieri con il presidente di Confindustria Toscana Maurizio Bigazzi: ‘tempo’ è una parola chiave fondamentale, in questo momento forse la più importante.”
Daniele Matteini, presidente di Confindustria Toscana Nord
Nella foto : Daniele Matteini
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Ufficio stampa CTN
Comunicato stampa