Ci sono grosse nubi sul futuro di Verallia, azienda pesciatina delle Macchie di San Piero, che oltre a assicurare occupazione è a pieno titolo uno dei nomi di punta del sistema economico e produttivo della città. Per questo motivo, preoccupati per le conseguenze negative che, sotto ogni profilo, potrebbero ricadere su Pescia se la crisi perdurasse, i consiglieri di Pescia Cambia Vittoriano Brizzi, Oreste Giurlani e Paolo Petri hanno presentato all’amministrazione comunale una interrogazione per fare il punto della situazione e chiedere al sindaco e alla giunta di prendere posizione e , soprattutto, intervenire nelle sedi opportune per garantire l’attività di questa importante azienda.

Questo il testo dell’interrogazione

VERALLIA QUALE FUTURO?

In questi giorni si parla molto della Verallia, del suo progetto di ampliamento, di rischio di licenziamento e tanto altro. Credo opportuno fare il punto della situazione e delle problematiche aperte a partire dal Protocollo d’Intesa Regione, Enti locali, azienda.

Il protocollo nasce nella primavera del 2022 per volontà della stessa presidenza della Regione, quando a Pescia c’era ancora il commissario, ora assessore, nel protocollo si prende atto della volontà della Regione di favorire un progetto importante sia sul piano del consolidamento aziendale che dei livelli occupazionali.

Al rientro di Giurlani si chiese di inserire le questione legate alla viabilità, del ponte e della sicurezza del fiume, del resto strettamente legati fra loro, che dopo una lunga discussione furono inseriti come punti specifici, ma senza impegni finanziari concreti.

L’azienda alla fine del’22 inoltrò alla Regione la richiesta di verifica se il progetto dovesse essere sottoposto a VIA.

La Regione rispose con un proprio decreto, in data 19.01.2023, che, dopo l’esame della competente commissione formata da tutti i settori regionali interessati, dalla sismica all’ambiente, con i contributi di Arpat, Asl, Genio civile, Acque spa e dei Comuni interessati, compreso il nostro, dichiarava la non assoggettibilità a VIA e prescriveva una serie di obblighi progettuali a cui il progetto dell’azienda si sarebbe dovuta attenere.

Nel frattempo l’azienda aveva presentato al Comune due richieste di autorizzazione (Scia) che riguardavano sostanzialmente interventi di demolizione, di per se’ non facenti parte del nuovo progetto ma comunque funzionali al medesimo. Queste ad oggi sono le uniche autorizzazioni concesse all’azienda. Nel contempo l’azienda presentò alcuni progetti preliminari del nuovo intervento, a seguito di questi chiedemmo all’azienda di presentare il progetto definitivo, correlato da tutte le prescrizioni rese obbligatorie dal decreto regionale. In quella occasione fu posto all’azienda la questione di interventi compensativi con la partecipazione agli investimenti necessari su viabilità e sicurezza del fiume.

Presentato il progetto definitivo il percorso successivo sarebbe stato da una parte la convocazione della Conferenza di servizio con tutti i soggetti che avevano formulato le prescrizioni; dall’altro l’inizio di un percorso partecipativo con la popolazione, come da legge. Solo al termine di questo percorso il progetto sarebbe andato in consiglio comunale per l’approvazione e sarebbe stato in quel contesto che il Comune avrebbe dovuto assumere la decisione se concedere la deroga all’altezza della ciminiera, competenza specifica del Comune. Su questo punto, visto che si tratta di una area a vocazione produttiva come da Piano operativo, avevamo già affermato che il potenziamento dell’azienda e l’aumento consistente degli occupati poteva essere considerato un fatto di interesse pubblico e quindi la nostra disponibilità a concedere la deroga all’altezza.

Questi i fatti e il percorso, adesso si tratta di sapere come la nuova amministrazione intende procedere. Di conseguenza si INTERROGA il sindaco e la giunta per conoscere le decisioni che si intende assumere su una questione di cosi’ grande importanza.

Pescia Cambia

Comunicato stampa