Siamo rimasti molto colpiti dalla dichiarazione di Antonio Grassotti con la quale il candidato a sindaco di centrodestra e liste civiche ha informato la cittadinanza di essere stato raggiunto da un decreto penale di condanna nella sua funzione di amministratore unico del Mefit.
Poteva non farlo, oppure attendere la conclusione della tornata elettorale, invece ha preferito la massima trasparenza e l’informazione corretta alla cittadinanza.
Per quanto riguarda il provvedimento, è veramente il simbolo di un percorso di una persona che per sette anni ha diretto ,conseguendo utili rispetto alle precedenti gestioni e senza alcun compenso , una struttura che rappresenta uno dei punti nevralgici dell’economia di Pescia e di molte altre parti del territorio circostante.
Si è esposto al rischio di una condanna, di una sanzione, solamente per garantire a 600 aziende, per lo più a carattere familiare, di poter continuare a lavorare. Un altro, se avesse pensato al suo tornaconto, si sarebbe arreso alla burocrazia e chiuso le porte del Mefit.
Grassotti non l’ha fatto, dimostrando coraggio e coerenza, confermando la sua vocazione di attenzione verso gli altri, che deriva anche da una forte connotazione religiosa, ma ha avuto polso fermo e ha tenuto aperta la struttura.
Il decreto penale di condanna si risolve in contravvenzioni economiche piuttosto rilevanti, ma non macchia la fedina penale. Comunque sia Grassotti ha annunciato ricorso e siamo certi che chi giudicherà comprenderà meglio che si è trattato di una azione non certo per vantaggio personale, ma esattamente l’opposto.
Quindi avanti con Antonio Grassotti, convinti che sia la scelta migliore per noi e lo sarà anche per i cittadini di Pescia, quella forza pacata e decisa che ci vuole, in questi tempi.
Gregorio Stiavelli, Segretario Comunale Lega Pescia
Comunicato stampa