Oggi per Confindustria Toscana Nord è stato un giorno di bilanci e di considerazioni sul futuro dell’industria di Lucca, Pistoia e Prato. Sono stati presentati i risultati dell’ultima rilevazione del Centro studi dell’associazione sulla produzione industriale nel 2022 a Lucca, Pistoia e Prato: il bilancio è positivo, segnando per il complesso del territorio, rispetto al 2021, +3,3%, largamente al di sopra del +1,3% che rappresenta il dato nazionale complessivo del manifatturiero; perfetto allineamento con i risultati italiani invece nell’export dei primi 9 mesi dell’anno (non sono ancora disponibili i dati Istat dell’ultimo trimestre), a quota +20,4%.

Commento generale del presidente di Confindustria Toscana Nord Daniele Matteini alla chiusura del 2022 e alle prospettive per il 2023

“L’industria di Lucca, Pistoia e Prato ha dimostrato ancora una volta tutta la sua capacità di lavorare bene ed efficacemente. Come è accaduto durante e subito dopo le fasi più acute della pandemia, così nel 2022 segnato dalla guerra e dai gravi squilibri dei costi energetici, di materiali e servizi, tutti i soggetti impegnati in azienda, imprenditori, figure manageriali, lavoratori, hanno saputo gettare il cuore oltre gli ostacoli e interpretare al meglio i rispettivi ruoli. E’ stata ed è molto dura, comunque. L’ultimo scorcio del 2022 ha segnato almeno per alcuni settori un rallentamento, che sembra confermarsi anche per questi primi mesi del 2023. L’inflazione è oggi forse il nemico numero uno, col suo potere di freno dei mercati; ma anche il capitolo gas ed energia elettrica non può certo dirsi chiuso solo perché siamo giunti a una relativa stabilizzazione, oltretutto, non va dimenticato, su livelli almeno tripli rispetto al punto di partenza. Men che meno possiamo sentirci tranquilli con una guerra in corso, tragica, destabilizzante e priva, ad oggi, di prospettive di risoluzione. Le prospettive, comunque, al netto di queste gravi incertezze, sono relativamente positive: se non prima, dopo l’estate dovremmo assistere a una ripresa consentita dal contenimento dell’inflazione. L’industria, la nostra locale come quella nazionale, sta dando il meglio di sé e i risultati si vedono dal confronto con i nostri concorrenti. Ora però occorre che a livello di politiche industriali, energetiche, fiscali, creditizie, di utilizzo dei fondi PNRR, non si compiano sbagli, né per valutazioni errate né per omissioni. Questo 2023 deve essere l’anno in cui si progetta il futuro, non quello in cui ci si limita a tirare il fiato. La nostra associazione continua a svolgere il suo ruolo di stimolo verso le istituzioni, dialogando con i rappresentanti nazionali ed europei espressi dal territorio e con le amministrazioni locali, dalla Regione Toscana ai comuni. Le imprese credono in sé stesse. Basta anche questo solo dato per attestarlo: nelle società di capitali manifatturiere di Lucca, Pistoia e Prato il grado di autonomia patrimoniale, consistente nel rapporto tra capitale proprio e totale investimenti, è passato dal 32,7% del 2011 al 41,46% del 2021. Gli imprenditori scommettono sulle loro aziende: la politica faccia altrettanto.”

I dati di Lucca – commento del vicepresidente di Confindustria Toscana Nord Tiziano Pieretti

“L’incremento di produzione del manifatturiero lucchese che si è registrato nel 2022 rispetto al 2021 è del +2%, un valore che si può considerare senz’altro molto positivo considerando anche che il 2021 aveva segnato a sua volta un +6,4% totalmente compensativo di quanto perso nell’anno pandemico 2020. Con la sola eccezione della moda, che ha registrato un -1,8% comunque non clamorosamente negativo per un settore che in questi anni è stato particolarmente esposto a problemi produttivi e di mercato, tutti gli altri settori sono nettamente positivi o sostanzialmente stabili. Da +7,2% della nautica e di altri mezzi di trasporto, +5,3% della metallurgia, +3,4% della chimica-plastica, +3% della produzione di macchine, +2,2% dell’alimentare, si giunge alla carta e cartotecnica con -0,4% e al lapideo con -0,2%. I dati dell’export confermano la buona salute dell’industria lucchese nel 2022: la variazione totale dei primi 9 mesi dell’anno sullo stesso periodo del 2021 sfiora il +20%, dato che comunque, essendo espresso dall’Istat in valori, incorpora gli aumenti dei prezzi determinatisi nell’anno. Il tema dominante del 2022 è stato l’incremento dei prezzi energetici: il quadro delle quotazioni ora è decisamente più stabile, ma questo non è l’unico fattore che può farci stare più tranquilli. Le tensioni che ci sono state hanno accelerato processi di transizione energetica che vanno verso una minore dipendenza dal gas, e in particolare da quello russo, con un riequilibrio complessivo delle fonti; il circolo vizioso prezzi elevati-incertezza-corsa agli stoccaggi che si autoalimentava nel recente passato non ha più motivo, in questo clima più sereno, di innescarsi nuovamente. Pur con tutti i problemi geopolitici e inflattivi, almeno nella sua seconda parte il 2023 fa ben sperare.”

I dati di Pistoia – commento del presidente di Confindustria Toscana Nord Daniele Matteini

“Positivo il dato complessivo sulla produzione industriale rapportato all’anno precedente (+1,5%) anche se inferiore a quello delle vicine Lucca e Prato e di certo al di sotto del risultato del 2021, quando raggiungemmo un +6,8%. A determinare la minor crescita, abbassando la media provinciale, i dati del mobile (-2,4%), degli altri manifatturieri, che raggruppano una polverizzazione di aziende non altrimenti definibile (-4,5%) e la netta perdita (-5,5%) del settore alimentare. In una situazione di forti incrementi di prezzo delle materie prime le aziende possono aver ricercato l’equilibrio di bilancio anche a scapito dei volumi. Questa è in gran parte giustificata dal generalizzato aumento delle materie prime, per alcuni ingredienti elevatissimo. Positivi i dati della produzione industriale per il metalmeccanico (+2,5%), per il settore abbigliamento-maglieria (+4,2%), per il cuoio calzature (+5,4%) e per la carta e cartotecnica (+3,1%). Segno più anche per la chimica-plastica (+0,9%). In sostanza, una situazione di tranquillità ma non certo di crescita tumultuosa. Ben altra soddisfazione per la provincia di Pistoia arriva per le esportazioni di prodotti industriali, che nel complesso arrivano a un +18,5%, valore condizionato in parte anche dalla crescente inflazione. La perdita di export del settore metalmeccanico (-9,0%) non riflette il trend del settore, ma dipende da alcuni dati, eccezionalmente positivi nel 2021, e verosimilmente da attribuire a commesse pluriennali. Tuttavia, la vocazione dell’industria pistoiese all’export si conferma anche in questo 2022.”

I dati di Prato – commento della vicepresidente di Confindustria Toscana Nord Fabia Romagnoli

“Il 2022 è stato per la produzione industriale pratese un anno complessivamente positivo, per quanto condizionato fortemente dagli incrementi dei costi per energia, materie prime, trasporti e servizi che hanno minato la marginalità soprattutto in alcuni anelli della filiera. I 4 trimestri oggetto delle rilevazioni del nostro Centro studi mostrano andamenti più consistenti nella prima parte dell’anno e meno nella seconda. La media complessiva dell’anno è a quota +6,8% rispetto a un 2021 che a sua volta aveva segnato un +9,3% susseguente al crollo produttivo del 2020. Tutti nettamente positivi i principali settori: +8,7% il tessile; +6,6% la metalmeccanica, rappresentata essenzialmente dal meccanotessile; +3,4% l’abbigliamento-maglieria, quest’ultimo in forte frenata rispetto al +24,2% del 2021. Decisamente buono, ma meno clamoroso di quanto appaia dato l’effetto dell’incremento dei prezzi sul dato in valori espresso dall’Istat, l’export, a quota +22,3% per i primi 9 mesi del 2022 sullo stesso periodo del 2021. I vari comparti della moda che compongono la gran parte della produzione pratese sono stati da poco o sono ancora impegnati in appuntamenti fieristici e in altre iniziative promozionali che confermano l’attrattività dell’offerta pratese, che sa coniugare a livello di eccellenza tendenze stilistiche e sostenibilità. Di certo all’industria pratese di tutti i settori non mancano né perizia tecnica né capacità di intercettare i bisogni dei mercati; l’auspicio è che le condizioni di contesto, dalla geopolitica alle decisioni a livello europeo e nazionale, consentano alle imprese di concretizzare al meglio le loro potenzialità.”

Le attività di Confindustria Toscana Nord nel 2022

Molte le attività svolte da Confindustria Toscana Nord nel 2022. Oltre all’impegno sul fronte delle infrastrutture, dei temi urbanistici e di gestione del territorio, forte la focalizzazione sul tema dei rifiuti, che vede l’associazione ancora coinvolta nei lunghi e tormentati lavori dei tavoli aperti dalla Regione Toscana.

La commissione sostenibilità, istituita e guidata dalla vicepresidente Fabia Romagnoli, ha lavorato con i rappresentanti di tutte le sezioni merceologiche dell’associazione. L’impegno della Commissione si è concretizzato anche, nel mese di ottobre, nella partecipazione alla prima edizione di “Pianeta Terra Festival”: manifestazione multidisciplinare tenutasi a Lucca nel cui ambito Confindustria Toscana Nord, sponsor con altri soggetti dell’iniziativa, ha potuto organizzare due eventi, uno dedicato alle scuole, uno rivolto alla cittadinanza in genere.

E’ stata seguita con particolare attenzione la situazione dei costi energetici: il vicepresidente Tiziano Pieretti che ha la delega all’energia in Confindustria Toscana Nord e ricopre incarichi in materia anche a livello confindustriale regionale e nazionale, ha portato in quelle sedi le istanze delle industrie di Lucca, Pistoia e Prato; importante l’attività di consorzi e gruppi di acquisto legati all’associazione.

I servizi per l’innovazione, condotti anche nell’ambito del Digital Innovation Hub di Confindustria Toscana, si sono concretizzati in attività informative e formative e nell’organizzazione di incontri anche personalizzati fra aziende e centri di ricerca e consulenza. E’ proseguita la consueta attività di consulenza e assistenza alle imprese su credito, normative in ambito commerciale, internazionalizzazione (anche attraverso i consorzi collegati all’associazione) e fisco (con particolare riguardo ai vari Decreti Aiuti governativi).

E’ proseguita anche l’attività del Centro studi, che nel 2022 ha prodotto lavori per complessivi 16 rapporti elaborati. I dati forniti dal Centro sono fondamentali per conoscere andamenti dei vari settori e strategie da porre in essere. Il valore del lavoro del Centro studi di Confindustria Toscana Nord è alla base della rinnovata scelta di Pistoia, anche nel 2022, per il convegno annuale del Centro studi di Confindustria, giunto alla sua quinta edizione.

Sono state coinvolte nelle attività formative e di apprendistato di Confindustria Toscana Nord, soprattutto attraverso il consorzio Formetica, 528 aziende e 5196 persone; a queste si è affiancata un’intensa attività di collaborazione con enti pubblici e privati per l’ampliamento dell’offerta di formazione professionale in funzione delle necessità delle aziende, con particolare riferimento ai settori tessile-abbigliamento, calzature, carta, meccanica, informatica; su questi stessi settori vi è stato anche un forte impegno per l’orientamento scolastico, sostenuto anche dalla collaborazione degli stessi imprenditori. Uno dei temi che maggiormente impegna l’area Formazione è quello della sicurezza, tanto rivolta alle imprese, cui viene prestata consueta consulenza ed assistenza, tanto ai lavoratori, sia per la prima formazione che per gli aggiornamenti periodici. Intensa anche la tradizionale attività nelle relazioni industriali, con il coinvolgimento di Confindustria Toscana Nord, oltre che nell’attività sindacale per le imprese, nei tavoli per i contratti nazionali dei settori maggiormente presenti sul territorio; nel 2022 si sono chiusi i contratti collettivi per lapideo e tessile; l’anno precedente erano stati sottoscritti quelli dei comparti calzature metalmeccanico e carta. In pratica quasi ogni settore che aderisce a Confindustria Toscana Nord ha un presidio di rappresentanza sui tavoli nazionali.

Il 2022 è stato l’anno del rinnovo dei Consigli delle sezioni merceologiche e dei loro presidenti e capigruppo: componenti fondamentali nella vita dell’associazione, animata nello scorso anno dalla ripresa delle riunioni in presenza (complessivamente 80) di Consigli di presidenza e generali, riunioni delle sezioni e dei gruppi merceologici, del Gruppo giovani e dell’imprenditoria femminile, cui si aggiungono oltre 200 fra corsi, seminari, convegni riservati ai soci.

Ufficio Stampa CTN

Comunicato stampa

Nella foto : conferenza stampa di Lucca (da sinistra Del Debbio, Pieretti, Matteini, Bartoli e Gambini).