Sabato 17 settembre alle 10 alla Biblioteca Agorà – piazza dei Servi, ELEONORA SOTTILI, scrittrice e docente della Scuola Holden, incontra i partecipanti al corso di scrittura organizzato dal premio Racconti nella Rete ed alcuni vincitori della kermesse letteraria.
Eleonora tra le sue prime affermazioni in concorsi letterari annoverà proprio il nostro premio” – dice il presidente di LuccAutori Demetrio Brandi. “Questo a dimostare che negli anni il concorso ha dato la possibilità di emergere a tanti validi scrittori che si sono poi distinti in campo nazionale.” La presentazione è aperta al pubblico e a tutti coloro che amano scrivere. Nell’occasione Eleonora parlerà anche del suo libro “SENTI CHE VENTO” edito da Einaudi. Conduce Maria Elena Marchini.
Con una scrittura nitida e leggera, piena di magia, con il suo romanzo Eleonora Sottili ci racconta di come l’inaspettato s’intrufola nella nostra vita regalandoci le chiavi per aprire nuove porte. Perché esistono tante versioni di noi, e quando si rompono gli argini è il momento di chiedersi se cambiare rotta.
Fuori piove, non smette di piovere, il fiume straripa e corre dappertutto. Mentre i vicini si imbarcano direttamente dal balcone, Agata s’incanta a guardare l’acqua che allaga il pianterreno, lambisce il divano, sommerge la libreria. La casa ora è una nave incagliata dove lei, sua madre e sua nonna mangiano salame al buio, pescano i pomodori dell’orto con il retino, spostano gli oggetti, scoperchiano sorprese. Intanto i regali di nozze navigano indisturbati, e il vestito da sposa volteggia candido al centro della stanza. In questo tempo liquido e sospeso, Agata scopre di non essere l’unica a custodire un segreto.
«La nonna tagliava il salame e distribuiva le fette. A un tratto mi disse: “Sembra di essere in guerra. Tu saresti morta subito, in guerra”. Aveva ragione, lo sapevo. Poi aggiunse: “Certo all’aceto potevate pensarci”. Quindi, come se le cose fossero collegate: “Mi sa che domenica prossima non ti riesci mica a sposare”. Fu allora che la mamma fece scattare la lama del suo coltello a serramanico, e per un momento mi sembrò che le scappasse un sorriso». Nonna Fulvia ha i capelli di ferro e ruggine, non sopporta le zucchine liguri e definisce Agata “un nientino”. La mamma invece sta china sui suoi atlanti a incrociare paralleli e meridiani, cercando instancabile un posto dove sua figlia potrebbe avere una vita sorprendente. «Io con loro non c’entro niente», pensa Agata. Tanto domenica si sposa e finalmente sarà al sicuro, lontana dalle intermittenze dell’una e dalle forze contrarie dell’altra. Ma il fiume arriva a confondere i confini tra le cose, e Agata scopre di essere molto piú vicina alle donne della sua famiglia di quanto credeva. Un segreto, del resto, ce l’ha anche lei: la collezione di appartamenti vuoti dove ha fatto l’amore con un ragazzo che non è lo stesso che sta per sposare.
Tutto il programma del 28° festival LuccAutori nel sito www.raccontinellarete.it
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