«Anche in relazione alla situazione delicata in cui ci troviamo, sia dal punto di vista ambientale per la siccità che dal punto di vista economico per l’elevata inflazione e la necessità di investimenti per non perdere il treno del PNRR, chiediamo un segnale dalle istituzioni e dalla politica almeno sul fronte delle risorse idriche: norme che sburocratizzino la creazione di invasi da parte delle aziende e consorzi di bonifica che non si limitino a pulire gli argini dei torrenti ma realizzino anche interventi per migliorare la regimazione delle acque e impedirne la dispersione. Su questo fronte ci vuole un contributo sia della politica che delle associazioni di categoria agricole».
Questo il messaggio conclusivo della relazione di Luca Magazzini, presidente dell’Associazione Vivaisti Italiani (AVI), il soggetto referente del Distretto vivaistico-ornamentale di Pistoia, ieri sera all’incontro al Circolo di Masiano di Pistoia, in occasione dell’assemblea di approvazione del bilancio consuntivo 2021, al quale erano presenti numerosi esponenti delle istituzioni: dai sindaci di Pistoia Alessandro Tomasi e di Quarrata Gabriele Romiti, alla guida di due dei cinque comuni in cui si estende il Distretto pistoiese, ai consiglieri regionali Alessandro Capecchi (Commissione Territorio e Ambiente) e Marco Niccolai (Commissione Agricoltura), al senatore Patrizio Giacomo La Pietra (Commissione Agricoltura e relatore del ddl di riforma del settore florovivaistico), all’assessore comunale di Pistoia Gabriele Sgueglia (deleghe su Politiche ambientali, rifiuti, acqua, energia, vivaismo, attività produttive, commercio e altro ancora). Seduto accanto a Magazzini il presidente del Distretto Francesco Ferrini.
Una relazione, quella di Luca Magazzini, in cui è stato sottolineato che simili interventi sulla gestione delle risorse idriche sarebbero nell’interesse di tutti, non solo dei vivaisti. Infatti si preserverebbero di più le falde e diminuirebbero anche i rischi idrogeologici. «Dal 2003, annus horribilis per la siccità – ha detto Magazzini – le aziende vivaistiche hanno fatto enormi investimenti nella gestione dell’acqua introducendo l’irrigazione a goccia (che consente anche un minor uso di diserbanti) e ciò ha consentito sinora di resistere, ma se nelle coltivazioni in pieno campo le piante hanno maggiore tolleranza alla carenza d’acqua, con la vasetteria ci sono più rischi, perché si tratta di tipologie produttive meno resistenti alla siccità». «Poter realizzare dei nuovi invasi – ha aggiunto Magazzini – consentirebbe di raccogliere in maggiore quantità sia l’acqua piovana che quella di recupero post irrigazione».
Magazzini ha anche tracciato il quadro della situazione del comparto vivaistico, giunto a un punto di svolta delicato in cui è facile sbagliare. Da un lato, c’è l’attesa di un forte aumento della domanda di piante del settore pubblico in Italia e in tutta Europa, sulla spinta del contrasto al cambiamento climatico e delle misure del PNRR, che ci spingerebbe a maggiori investimenti e incrementi produttivi, nei limiti della difficoltà di trovare manodopera qualificata e della tenuta dei finanziamenti a fronte dell’inflazione. Dall’altro, il consumo privato sta frenando sotto il peso del balzo dell’inflazione. «L’anno scorso la stagione è terminata in modo positivo dal punto di vista commerciale – ha spiegato Magazzini -, ma intorno a Pasqua si è verificato un primo calo degli ordinativi. L’importante è che si registri una ripresa dello sviluppo commerciale da dopo Ferragosto in poi. Ma non sarà facile se persisteranno queste pressioni inflazionistiche. Senza dimenticare che l’inflazione significa anche un aumento considerevole dei costi produttivi, non solo un freno alla domanda privata di piante».
«Una risposta a quest’ultima problematica – ha rimarcato Magazzini – può arrivare dai bandi del PNRR. Alcune aziende del distretto hanno fatto domanda nell’ambito del bando di filiera già uscito. Mentre noi di AVI stiamo aspettando il bando dei contratti di distretto che sta per uscire e abbiamo già circa 40 manifestazioni di interesse di aziende vivaistiche più una decina provenienti dalla Montagna pistoiese. Una parte importante degli investimenti andrebbe in fotovoltaico, agrivoltaico e in generale misure di abbattimento dei costi energetici».
Nel suo breve intervento il presidente del Distretto vivaistico ornamentale pistoiese, prof. Francesco Ferrini, ha confermato alcuni punti evidenziati da Magazzini e sottolineato alcune criticità. Innanzitutto alcuni ritardi nella partenza di certi bandi del PNRR, come da lui constatato per un bando riguardante l’università, e poi la difficoltà a reperire manodopera qualificata. Però ha posto all’attenzione di tutti anche notizie positive: il fatto che si sta lavorando alla definizione di percorsi formativi per creare nuova manodopera qualificata per il vivaismo; e la constatazione che sta migliorando l’immagine e la percezione corretta dell’attività vivaistica e del suo peso fondamentale nell’agricoltura regionale e nazionale. Infine Ferrini ha ricordato ai vivaisti in sala che ha ripreso le visite nei vivai di chi vuole sottoporre alla sua attenzione le proprie produzioni o evidenziare eventuali problemi da risolvere.
Bilancio consuntivo 2021
Come risulta dal rendiconto consuntivo di cassa del 2021 illustrato dal revisore dei conti Paola Fanti, l’Associazione Vivaisti Italiani ha chiuso il 2021 con i conti in ordine nonostante il leggero disavanzo di cassa (-7.563 €), dovuto in gran parte a spese legate al trasferimento nella nuova sede di proprietà. La disponibilità di cassa a fine 2021 era infatti di quasi 28.936 €, grazie all’avanzo della gestione precedente di 36.499 €.
Le entrate sono state pari a 203.956 €, con un aumento di circa 3.500 euro dei contributi associativi e una diminuzione di circa 14 mila euro dei ricavi complessivi da sponsorizzazioni. Mentre il totale delle uscite è stato pari a 211.519 €.
Il bilancio è stato approvato all’unanimità dai presenti in assemblea.
Addetto stampa Lorenzo Sandiford
Per Press Diade
Comunicato stampa