Come accade ogni anno, specialmente dopo che nel 2008 la regione Toscana ha varato una specifica legge sull’argomento, anche quest’anno è in vigore fino al 30 settembre una ordinanza che vieta l’uso dell’acqua di acquedotti urbani e rurali diverso da quelli igienico-domestici per l’intero territorio comunale di Pescia.
Un provvedimento che in questa rovente estate assume un’importanza ancora più rilevante. In questo senso, mentre il sindaco di Pescia Oreste Giurlani rilancia i contenuti dell’ordinanza e il suo carattere coercitivo, dall’altro auspica e chiede che si faccia qualcosa di concreto perché questa situazione non debba ripetersi.
“Specialmente in estate è sempre stato necessario e sempre lo sarà, non sprecare il bene prezioso dell’acqua- sottolinea il primo cittadino pesciatino-. In una situazione come quella attuale, dove la siccità è sotto gli occhi di tutti e riguarda praticamente ogni zona d’Italia, lo è ancora di più. Per questo noi controlleremo eventuali usi impropri e procederemo come prescrive la legge. Una attenzione necessaria ma non sufficiente, se non cogliamo l’opportunità di creare interventi strutturali per impedire nel prossimo futuro il verificarsi di analoghe fasi difficili.
Ecco quindi – continua Giurlani- che la creazione di nuovi invasi, diffondendoli sul territorio e un deciso intervento sulla rete di distribuzione idrica, che secondo calcoli aggiornati disperde il 40% del prezioso liquido, sono due azioni da sviluppare immediatamente, convogliando su di esse risorse e progetti. In questo senso Pescia non starebbe male in quanto a disponibilità idrica, ma il problema, visto che facciamo parte di un ambito territoriale e le nostre risorse confluiscono in un bacino più grande, ci riguarda direttamente al pari di tutti gli altri.
Auspico quindi da parte di regione Toscana e Genio Civile, in rappresentanza dello stato, decisi interventi per fronteggiare nuove crisi idriche che, ciclicamente, si dovessero ripresentare”.
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Comunicato stampa