Sabato 18 giugno, alle ore 17, presso la sala conferenze della Banca di Pescia e di Cascina, via degli Alberghi 26, Pescia, si terrà la presentazione – a cura di Alberto Maria Onori – del volume “La Valdinievole nel Piatto. Cibo, territorio, identità”. Il libro, curato da Dario Donatini e Francesco Tanganelli della sezione locale dell’Istituto Storico Lucchese, raccoglie una serie di saggi sulla storia delle eccellenze enogastronomiche della Valdinievole. Il volume presenta la prefazione di Zeffiro Ciuffoletti, già professore ordinario presso l’Università di Firenze nonché accademico emerito dei Georgofili.
Il libro si presenta in una veste grafica di spessore, grazie alla cura editoriale di Gaia Lavoratti, alla copertina del maestro d’arte Mario Marasà e alle fotografie a colori di Claudio Minghi e Alessandro Sansoni. Dopo la prefazione dei curatori, il volume accoglie il saggio di Luigi del Tredici sul pane di Altopascio, con particolare riferimento al legame tra cibo e ospitalità. Segue il saggio, circoscritto al periodo medievale, di Giulio Bizzarri sul paesaggio dell’olivo nell’area del Montalbano, mentre Dario Donatini indaga la storia di un altro prodotto tipico che contraddistingue parte del paesaggio della Valdinievole, ossia il vino, con particolare attenzione alla zona di Montecarlo. Spostandosi in Valleriana, Francesca Rafanelli ripercorre la storia che ha portato al recupero del fagiolo di Sorana, mentre Alessandro Orlandi e Francesco Tanganelli ci parlano del prodotto indispensabile per l’economia e il sostentamento di questa valle, ovvero la farina di castagne. Scendendo più a valle, Rossano Pazzagli indaga invece la storia del prodotto tipico per eccellenza pesciatino, la cioncia, con particolare riferimento ai mercati di bestiame locali, su tutti quello di Borgo a Buggiano; dove troviamo i biscotti della salute e gli anicioni, di cui si occupa Omero Nardini. Non poteva certo mancare il prodotto più venduto dagli ambulanti alimentari, il brigidino di Lamporecchio, indagato dalla ricercatrice Isabella Pera. Conclude il volume il saggio di Bruna Rossi, che getta nuovi percorsi storiografici sulle cialde di Montecatini, un souvenir – come scrive la stessa autrice – “dal profumo di accoglienza”. «Siamo molto fieri di questo progetto, iniziato con una cena-conferenza presso l’Alberghiero di Pescia nel 2018 e che si conclude con questo libro. Ringraziamo di cuore gli enti locali (Pescia, Altopascio, Larciano e Montecarlo), la Banca di Pecia e Cascina, l’Unicoop Firenze e tutte le aziende che ci hanno sostenuto economicamente e che sono citate all’interno del volume, perché siamo convinti che possa costituire una nuova pietra angolare per la storia dell’enogastronomia del nostro territorio, fortunatamente ricco di eccellenze».
Dario Donatini
Comunicato stampa